Economic and Political Consequences of China’s Rise: Lessons from the China Shock
XII Rodolfo Debenedetti Lecture, Milano
03 maggio 2018
Università Bocconi
Aula N08 (Velodromo) – Piazza Sraffa
ore 17:00
Speaker(s)
David Autor (Massachusetts Institute of Technology)
Introduzione: Carlo Altomonte (Università Bocconi)
Discussione: Italo Colantone (Università Bocconi)
David Autor, Ford Professor of Economics e Associate Head, MIT Department of Economics, terrà la XII Rodolfo Debenedetti Lecture riguardo a “Le conseguenze economiche e politiche dell’ascesa cinese”.
Gli economisti hanno riconosciuto da tempo che il libero scambio ha la capacità di accrescere i livelli di benessere delle nazioni. Ma ciò che riguarda un paese nel suo insieme, non si applica necessariamente a tutti i suoi cittadini. I lavoratori “sostituiti” dal commercio internazionale non cambiano lavoro senza subire costi, e l’integrazione commerciale, modificando i bisogni in termini di competenze, sarà con tutta probabilità dannosa in maniera permanente per alcuni e favorevole solo per alcuni. Fino a poco tempo fa, gli economisti erano molto ottimisti riguardo alla limitata rilevanza pratica delle possibili implicazioni teoriche negative per i lavoratori dei paesi sviluppati. L’ascesa commerciale cinese nei passati decenni offre la rara opportunità di studiare l’impatto di uno shock commerciale particolarmente intenso sul mercato del lavoro dei paesi occidentali.
L’evidenza che si ricava dallo “Shock Cinese” – termine che denota la rapida integrazione della Cina nel mercato globale durante gli anni novanta e il suo ingresso nell’organizzazione mondiale del commercio (WTO) nel 2001– ha generato nuovi e indesiderati risultati empirici a supporto di contributi teorici di lunga data. La rapida espansione cinese, enormemente positiva per il benessere mondiale aggregato, ha generato una schiera di sconfitti ben identificabili all’interno dei settori più colpiti dalla competizione globale e dei mercati in cui questi sono localizzati. Tali impatti comprendono effetti redistributivi avversi, da tempo riconosciuti nella teoria canonica, e costi di aggiustamento nei mercati del lavoro, che la letteratura ha spesso minimizzato. Anche se questa emergente mole di evidenza empirica non nega la visione lungamente sostenuta che il libero scambio aumenti il benessere aggregato o la ricchezza nazionale – il balzo cinese fuori dalla povertà endemica verso una promettente prosperità è testimonianza stessa delle potenzialità del commercio – rende tuttavia chiaro che il mercato globale comporta significativi benefici ma anche sostanziali costi.
L’integrazione commerciale offre importanti vantaggi per tutte le nazioni. Raccoglierne i frutti è certamente un obiettivo meritevole. Tuttavia, il riconoscimento dei costi localizzati imposti dalle misure commerciali su un sottoinsieme di cittadini dovrebbe spingere i policymaker a procedere verso tale obiettivo con la dovuta cautela.
Biografia:
David Autor, tra i più noti economisti del lavoro al mondo e membro dell’American Academy of Arts and Sciences, è professore di economia e Vice Direttore del Dipartimento di Economia presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT). È anche ricercatore associato al National Bureau of Economic Research e redattore capo del Journal of Economic Perspectives. Le sue attuali attività di ricerca comprendono temi quali disuguaglianza di redditi e capitale umano, l’impatto sul mercato del lavoro del cambiamento tecnologico e della globalizzazione, disabilità e partecipazione alla forza lavoro, intermediazione nel mercato del lavoro e lavoro temporaneo. I suoi lavori sono stati ampiamente pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche del settore economico.
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