L’economia dell’informazione: Guadagni di produttività e la barriera digitale

L’economia dell’informazione: Guadagni di produttività e la barriera digitale

IV Conferenza Europea

15 giugno 2002

Museo Diocesano, Catania

Il IV Convegno Europeo della Fondazione Debenedetti si è occupato della relazione tra gli incrementi di produttività indotti dalla rivoluzione ICT ed il modo in cui le istituzioni esistenti distribuiranno i guadagni derivanti dai nuovi metodi di fare business. I principali temi studiati e discussi nella conferenza sono la misurazione della rivoluzione ICT in Europa ed il potenziale aumento di ineguaglianza legato ai problemi di accesso alla società dell´informazione. Alla conferenza si sono discussi i rapporti preparati appositamente da due gruppi di esperti internazionali. Il primo gruppo era coordinato da Daniel Cohen (Ecole Normale Supérieure), il secondo da Stefano Scarpetta (OECD).

I rapporti sono stati pubblicati in inglese da Oxford University Press.

PRIMO GRUPPO, THE SPREAD OF ICT AND PRODUCTIVITY GROWTH: IS EUROPE REALLY LAGGING BEHIND THE NEW ECONOMY?

coordinato da Stefano Scarpetta e composto da Eric Bartelsman, Andrea Bassanini, John Haltiwanger, Ronald Jarmin e Thorsten Schank 

Vi è una diffusa opinione, principalmente basata su evidenza aneddotica e su pochi dati macroeconomici, che l´Europa sia rimasta indietro nella rivoluzione ICT. Come parte di questa visione, vi è l´idea che le “istituzioni obsolete” siano un ostacolo alla nuova economia. Tuttavia, fino ad oggi non vi è alcuna evidenza empirica rigorosa che abbia effettivamente dimostrato questa tesi. Questo studio, condotto su due dataset, uno macro armonizzato per diversi paesi OECD e uno micro (a livello aziendale) omogeneo per tutti i paesi, cercherà di far luce sul modo in cui l´ICT si è diffuso in diversi paesi, e sui legami tra produttività ed investimenti a livello macro e a livello micro. L´obiettivo di questo lavoro è quello di rispondere ad una serie di domande chiave.

In che misura la performance dei paesi europei, in termini di output e di crescita della produttività, si scosta da quella degli Stati Uniti?

Qual è il ruolo dell´industria ICT e degli investimenti in ICT nello spiegare le differenze tra paesi?

Esiste una relazione tra la diffusione dell´ICT e le caratteristiche istituzionali del mercato del lavoro e dei prodotti? Ad esempio, una regolamentazione rigida sulla formazione di imprese (e su quelle che affliggono le imprese esistenti) diminuisce la diffusione dell´ICT? La protezione dell´impiego e la sindacalizzazione sono legate all´organizzazione del lavoro e all´introduzione delle nuove tecnologie?

Quale è il contributo delle imprese ICT alla crescita aggregata della produttività? Il settore ICT è caratterizzato da un maggior turnover di lavoro e di imprese?

SECONDO GRUPPO, INTERNET: THE ELUSIVE QUEST OF A FRICTIONLESS ECONOMY

coordinato da Daniel Cohen e composto da Bruno Amable, Philippe Askenazy, Andrea Goldstein e David O´Connor

Esiste un chiaro consenso internazionale sul fatto che la rivoluzione digitale rappresenti una terza rivoluzione industriale. In modo simile alle prime due rivoluzioni, quella della macchina a vapore e quella dell´elettricità, la nuova rivoluzione non è soltanto legata alle nuove tecnologie, dal momento che rappresenta una combinazione di nuove tecnologie e nuovi valori, insieme a nuove relazioni sociali dentro e fuori il circolo produttivo. In gioco non vi è soltanto un nuovo modo di produrre, ma anche e soprattutto una nuova società del consumo.

Tuttavia, i dettagli sul modo in cui il processo si svilupperà rimangono ancora aperti. A livello aziendale, la vecchia organizzazione del lavoro, basata sulla specializzazione dei lavoratori secondo il metodo Taylorista, è stata sostituita da un nuovo paradigma caratterizzato da un lavoratore con maggior autonomia. A livello di organizzazione, si stanno sviluppando nuovi fenomeni, quali l´outsourcing di massa e la creazione di imprese network. In modo simile, la società del consumo si sta sviluppando rapidamente verso un modello in cui le caratteristiche individuali sono maggiormente prese in considerazione. Per studiare la rilevanza di questi fenomeni, il rapporto affronta le seguenti cruciali questioni:

Nuovi modelli di business per la Nuova Economia. Sempre più beni sono beni a base informazione; le attività di network fioriscono. Chi catturerà le rendite generate dalla nuova economia?

Esiste una nuova disuguaglianza internazionale (the international divide). Stiamo per assistere ad una nuova partizione dell´economia mondiale, dove i paesi ricchi producono idee e i paesi poveri producono beni?

The internal divide. Nonostante tutti i suoi problemi, il vecchio modello di business, attraverso la catena produttiva, era in grado di far produrre anche i lavoratori meno qualificati. Nel nuovo mondo, i lavoratori saranno classificati in base agli skills, le preferenze, e l´accesso all´informazione, in modo da provocare un aumento della disuguaglianza?

C´è bisogno di nuove regole di welfare per i vecchi welfare states?


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