Unexplored Dimensions of Discrimination in Europe: Homosexuality and Physical Appearance
settembre 2014
Eleonora Patacchini, Giuseppe Ragusa and Yves Zenou
Journal of Population Economics, Vol. 28(4), pp. 1045–1073
L’articolo si basa su un “field experiment” condotto nel 2012. La Fondazione Ing. Rodolfo Debenedetti ha attivamente partecipato alla progettazione e realizzazione della raccolta dati.
Lo scopo della ricerca è stato quello di studiare l’effetto dell’omosessualità percepita e dell’apparenza fisica nel mercato del lavoro tramute l’invio di curricula fittizi in risposta ad annunci di lavoro nelle cisttaà di Roma e Milano, le due città italiane con i più grandi mercati del lavoro in Italia.
Abbiamo manipolato i curricula modificando in modo casuale alcune caratteristiche dei candidati, in particolare con l’aggiunta di elementi che rivelano le preferenze sessuali. Allo stesso tempo, abbiamo casualmente collegato a ciscun curriculum delle fotografie di candidati, suando immagini che erano state precedentemente ordinate in termini di bellezza, per studiare l’affetto dell’aspetto fisico sul mercato del lavoro (nella fattispecie, sulla probabilità di essere contattati per un colloquio di lavoro).
L’esperimento sul campo ha avuto inizio il 17 gennaio 2012 e si è conclusi il 21 febbraio 2012. In questo periodo, per ogni città e occupazione abbiamo selezionato i più recenti annunci di lavoro pubblicati in due siti: Job Rapido e Monster (tra i più popolari siti di ricerca di lavoro). Abbiamo risposto a 531 annunci, 336 a Milano e 195 a Roma.
>>> I risultati preliminari del progetto sono stati presentati durante la XIV Conferenza Europea della Fondazione Debenedetti (9 giugno 2012, Trani)
Abstact
L’articolo studia la discriminazione sul mercato del lavoro di persone con caratteristiche “particolari” in Italia conducendo un esperimento sul campo in due città italiane: Roma e Milano, con l’invio di curricula fittizzi in risposta ad annunci reali. Gli autori trovano che vi è una forte penalizzazione degli omosessuali, cioè circa il 30% meno di possibilità di essere richiamato rispetto ad un maschio etero, e ancor più se altamente qualificato. Non viene trovata, invece, nessuna penalizzazione per le donne omosessuali. Gli autori travano anche un “premio alla bellezza” per le donne, ma questo premio è molto più basso quando la “bella” donna è qualificata.